Abstract:
Il lavoro prende in esame il pensiero metafisico di Gustavo Bontadini, nell'arco di tempo che va dagli anni Venti agli anni Settanta del Novecento. Si intreccia a questa disamina l'approfondimento dell'opera di Emanuele Severino, soprattutto quella appartenente agli anni Cinquanta e Sessanta, che presenta notevoli punti di contatto con la speculazione bontadiniana. L'orizzonte comune ad entrambe le prospettive - che in questa indagine si intende riproporre secondo un'opportuna rigorizzazione - è dato dalla ripresa dei temi fondativi della filosofia classica (essere, nulla, divenire, creazione) e della filosofia moderna (pensiero/essere, trascendenza/immanenza) attraverso una valorizzazione del pensiero parmenideo. A questa disamina viene affiancata la considerazione esplicita di quelle correnti della filosofia contemporanea (attualismo, problematicismo, neoscolastica) che hanno rappresentato un termine di riferimento imprescindibile per la costituzione della "metafisica neoclassica".