dc.contributor.advisor |
Sinigaglia, Marilena |
it_IT |
dc.contributor.author |
Palmieri, Davide <1996> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2021-07-09 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2021-10-07T12:37:47Z |
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dc.date.available |
2021-10-07T12:37:47Z |
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dc.date.issued |
2021-07-23 |
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dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/19642 |
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dc.description.abstract |
Il diritto del minore a non essere separato dai propri genitori è internazionalmente riconosciuto, fintanto che questa soluzione non diventi quello che viene definito “interesse superiore del fanciullo”. L’ingresso da parte del genitore nel circuito penale, che sia accusa o esecuzione di reato, non risulta di per sé una condizione sufficiente a considerare decaduta la responsabilità genitoriale, a considerare “interesse superiore del fanciullo” quello di venirne separato. È altresì vero che le istanze di sicurezza sociale verso una madre o un padre autori di reato non possono essere tralasciate a priori a causa della condizione di genitore. Quando questi due fattori coesistono può avere luogo una situazione paradossale: l’ingresso, a seguito del genitore, di un minore innocente all’interno di un Istituto Penitenziario. È di questa realta che si vuole occupare questo lavoro.
Le convenzioni internazionali e le legislazioni nazionali affrontano il tema considerando sia la specificità dell’adulto, madre in primis, quale genitore che la realtà del minore al suo seguito. In quest’ottica le previsioni normative al riguardo sono molteplici e importanti, nonstante ciò un numero ristretto di nuclei continua stabilmente ad essere ristretto nelle carceri italiane, il loro numero mediamente si aggira tra 50 e 60. Le strade che si sono percorse e si stanno percorrendo nell’affrontare questo fenomeno sono diverse e coinvolgono una vasta rete di attori, istituzionali come del privato sociale. Partendo da una ricostruzione del quadro legislativo che lo regola si tenterà quindi di esplorare quali siano state e quali possano essere delle buone pratiche per garantire l’accesso del minore ai suoi diritti, anche quando la madre si ritrova coinvolta in un percorso penale. A questo scopo, attraverso una serie di interviste qualitative ad osservatori privilegiati, con un ampio spettro di professionalità, ruoli e visioni differenti, sia nel campo istituzionale che in quello del privato sociale, si andrà a sottolineare alcuni degli aspetti più problematici attuali e alcuni spunti che, in pratica o soltanto in teoria, si sono dimostranti degni di maggiore apprfondimento. Nel seguire quindi il percorso tracciato si proporranno delle conclusioni proiettate verso una progettazione possibile. |
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dc.language.iso |
it |
it_IT |
dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
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dc.rights |
© Davide Palmieri, 2021 |
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dc.title |
Figli al seguito dei genitori detenuti, l’accesso ai diritti per i ristretti indiretti |
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dc.title.alternative |
Figli al seguito di genitori detenuti-l'accesso ai diritti per i ristretti indiretti |
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dc.type |
Master's Degree Thesis |
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dc.degree.name |
Lavoro, cittadinanza sociale, interculturalità |
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dc.degree.level |
Laurea magistrale |
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dc.degree.grantor |
Scuola in Servizio Sociale e Politiche Pubbliche |
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dc.description.academicyear |
2020/2021-Sessione Estiva |
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dc.rights.accessrights |
openAccess |
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dc.thesis.matricno |
858315 |
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dc.subject.miur |
SPS/12 SOCIOLOGIA GIURIDICA, DELLA DEVIANZA E MUTAMENTO SOCIALE |
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dc.description.note |
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dc.degree.discipline |
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dc.contributor.co-advisor |
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dc.date.embargoend |
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dc.provenance.upload |
Davide Palmieri (858315@stud.unive.it), 2021-07-09 |
it_IT |
dc.provenance.plagiarycheck |
Marilena Sinigaglia (marilena.sinigaglia@unive.it), 2021-07-12 |
it_IT |