Abstract:
Le persone con sordità, a causa del tardivo o ridotto accesso all’input linguistico, possono
incontrare delle difficoltà nello sviluppo del linguaggio. Per questo motivo, è necessario che il bambino sordo riceva costantemente input linguistici, per poter avere accesso ad una buona acquisizione linguistica. Quando ciò non accade, a causa di una diagnosi o di un intervento riabilitativo tardivi, è possibile che alcuni aspetti della lingua rimangano compromessi. Tra le strutture che comportano maggiori difficoltà nell’acquisizione da parte dei soggetti con sordità vi sono i pronomi clitici. Il presente lavoro di tesi ha come obiettivo quello di indagare l'uso dei pronomi clitici accusativi in un gruppo di partecipanti sordi adulti. Il campione preso in esame è costituito da 12 adulti sordi di età compresa tra i 19 e i 41 anni con caratteristiche diverse riguardo il profilo linguistico, il percorso educativo, lo status uditivo della famiglia (genitori sordi o udenti) e le caratteristiche personali cliniche (grado di sordità; tipo di sordità; età di insorgenza della sordità;
età di diagnosi della sordità; età di applicazione protesi acustica; età di applicazione dell’impianto cocleare; età di inizio e di fine intervento logopedico). Lo studio, si propone di testare l’uso dei pronomi clitici sia al singolare che, peculiarmente, al plurale. A tal scopo è stato utilizzato un test non standardizzato di elicitazione dei pronomi clitici diretti, contenente sia frasi con match che mismatch dei tratti. I risultati ottenuti dal gruppo sperimentale sono confrontati con quelli ottenuti da un gruppo di controllo, costituito da 10 adulti udenti di pari età anagrafica, per verificare se e in che misura il comportamento dei soggetti sordi si discosti da quello dei soggetti udenti.