Abstract:
Secondo l’art.1 della Convenzione sullo Statuto delle Persone Apolidi , può essere definita apolide qualsiasi persona che “ nessuno Stato considera come suo cittadino nell’applicazione della sua legislazione.”
Fino all’ inizio degli anni 50 del secolo scorso, una persona in uno stato di apolidia veniva riconosciuta come semplice rifugiato, anche se le due condizioni, per quanto simili, presentano delle caratteristiche uniche che necessitano di tutele specifiche.
I principali strumenti a tutela degli apolidi sono la “Convenzione sullo Statuto delle Persone Apolidi” del 1954 e la “Convenzione sulla Riduzione dell’apolidia” del 1961, che forniscono una definizione univoca di apolide e dei protocolli di riconoscimento e tutela condivisi da tutti gli stati firmatari.
Tra i principali stati firmatari però non risulta il Giappone, che ad oggi non ha sottoscritto nessuna delle convenzioni: questo , unito alla mancanza di una definizione univoca di apolide e di protocolli unici e condivisi per il loro riconoscimento e la loro tutela , ha fatto si che nel corso degli anni si siano verificati diversi casi di apolidia in Giappone.
Lo scopo dell’elaborato sarà quindi quello di proporre un excursus sulle cause dell’ apolidia in Giappone, a cominciare dalle principali fonti di diritto, per poi analizzare le conseguenze, i numeri e le categorie più a rischio, anche attraverso l’analisi di casi pratici.