Abstract:
Semplificazione e snellimento delle procedure amministrative rappresentano da sempre emblematici obiettivi posti a base dell’agire amministrativo nazionale ed europeo. Oggigiorno, tuttavia, le amministrazioni pubbliche nel loro operato quotidiano si trovano a dover fronteggiare situazioni di stalli procedurali dovute a normative poco chiare e lineari.
L’obiettivo della presente ricerca è quello di portare ad evidenza l’esistenza di queste potenziali casistiche ponendo quale esempio di attività l’agire del Comune di Venezia. Nello specifico verrà fornito un focus di approfondimento inerente alla materia degli appalti pubblici, affrontando quali casi di studio gli affidamenti in subappalto ed in house.
Lo studio si apre con una sezione introduttiva dedicata al difficile contemperamento dei rapporti tra disciplina nazionale ed europea, in primis a livello generale e successivamente traslato al contesto delle commesse pubbliche. Proseguendo, vengono portati ad evidenza i due succitati istituti e le criticità scaturenti da un allineamento non del tutto armonioso tra i due livelli di regolazione.
A tal proposito, gli interrogativi posti riguardano i risvolti concreti che queste situazioni di conflitto possono avere nell’agire amministrativo; se tali risvolti comportino uno stallo o un aggravio nel suddetto agire; se i modelli di regolazione posti da altri stati europei possano effettivamente rappresentare una soluzione per il superamento di tali criticità nazionali in tema di subappalto ed in house.
Per trovare risposta adeguata a questi interrogativi si è ricorso al parere di alcuni esponenti della pubblica amministrazione operanti nel settore, alla consultazione di banche dati ed archivi a disposizione del Comune di Venezia, alla disciplina pubblicista e le pronunce giurisprudenziali in materia di appalti adottata dallo Stato italiano e da altri Paesi membri così come di interventi pubblicati da autori di varie nazionalità. Infine, si è ricorso alla presentazione di due pragmatici casi di affidamento riconducibili alla realtà veneziana, uno per ciascuno dei due istituti analizzati, a testimonianza delle eventuali indeterminatezze procedurali condivise sul territorio nazionale.
I risultati hanno indicato che alcune prassi di aggravio amministrativo siano tipicamente e per questo riconducibili alla sola realtà italiana. Effettivamente seguire le linee tracciate da altri Paesi membri potrebbe portare al raggiungimento della semplificazione e snellimento di alcune procedure amministrative o quanto meno il trarne anche solo spunto permetterebbe di porre le congrue basi normative per il raggiungimenti di tali ideali obiettivi.