Abstract:
Lo spazio espositivo, nel corso del tempo, ha modificato il suo ruolo e la propria funzione trasformandosi da semplice contenitore neutrale in attore della produzione artistica. In particolare, lo sviluppo dell’arte contemporanea ha permesso di allargare gli orizzonti intorno all’opera d’arte e considerare lo spazio della sua messa in scena un elemento non più trascurabile dagli artisti. Analizzare un contesto espositivo permette di esaminare se esistano delle logiche dietro alla collocazione di una installazione in un certo spazio, osservando se la relazione che si crea tra i due elementi è produttiva per la fruizione ed esperienza artistica dello spettatore.
L’obiettivo della tesi è indagare il rapporto specifico di un contesto espositivo con le sue opere considerando, come caso di studio, il Castello di Rivoli a Torino, primo museo d’arte contemporanea in Italia. Il contesto artistico torinese è sempre stato all’avanguardia riguardo alle nuove tendenze e ricerche nel mondo dell’arte, tant’è che viene considerato uno dei centri della contemporaneità nel panorama italiano.
La scelta di analizzare il Castello di Rivoli deriva dalla sua peculiarità: si tratta di un edificio storico che dedica il suo contenuto al contemporaneo. Le osservazioni, strettamente personali, hanno cercato di esaminare se esiste un dialogo tra gli ambienti interni del museo e la collezione permanente visibile nell’attuale allestimento, per capire se questo rapporto influisce sulla percezione e comunicazione delle opere qui esposte.