Abstract:
L’obiettivo che ci si prefissa in tale elaborato è quello di analizzare e confrontare quattro figure, quali quelle di Ida D’Este, Teresa “Titti” Petracco, Maria Carazzolo e Clementina “Tina” Merlin. Attraverso queste, appartenenti a diversi contesti, principalmente, all’interno della regione veneta, si ricostruiranno le azioni che le hanno contraddistinte e, per certi versi, unite. Principalmente grazie alla rievocazione delle pagine dei loro diari, resi noti pubblicamente, oggi è possibile conoscere non solo il trascorso di queste ragazze ma soprattutto l’esito quanto più dettagliato delle vicende della regione tra la guerra e le forze della resistenza. Questa, insieme al fenomeno generale, è stata molto spesso occultata e portata alla giusta luce solamente negli ultimi anni, costituendo solo oggi un vasto argomento.
Tuttavia queste figure non possono essere completamente slegate dal contesto storico-sociale di appartenenza, esaminando i vari ambiti di ciascuna di queste ragazze si avrà una raffigurazione quanto più esaustiva possibile del quadro generale veneto durante il periodo storico d’interesse. Si ripercorreranno le tappe più rilevanti della Seconda Guerra Mondiale e la conseguente nascita dei movimenti partigiani, volgendo al particolare e argomentando circa la resistenza veneta, incentrando successivamente il discorso sulla capitale veneziana e le vicende della staffetta Ida D’Este.
Sono state anche le Università a giocare un ruolo fondante per il sorgere di sentimenti antifascisti e a favorire la propaganda alla lotta al regime: a partire proprio dall’Università di Padova e il discorso del rettore, il quale che incitò gli animi degli studenti a resistere ai soprusi dell’autorità. Il fervore dell’Università di Padova, in cui studiò Maria Carazzolo, venne trasmesso presto ad altre università del Veneto, fino alla Ca ’Foscari di Venezia, dove si laureò Ida D’este ma anche Teresa Petracco. Si vedrà come queste studentesse hanno vissuto il clima universitario durante la guerra.
Infine, ci si scosterà completamente dal contesto universitario per incentrarsi sulle azioni Di Tina Merlin, di origini umili, cresciuta in ambienti partigiani fin da giovane e famosa per la vicenda della diga del Vajont.
Cosa hanno in comune le azioni di Ida D’este, Titti Petracco, Maria Carazzolo e Clementina “Tina” Merlin? La volontà di creare un mondo nuovo e il desiderio di libertà. Entrando nel merito di queste vite ed associando tale evento storico in relazione alle azioni delle quattro ragazze, si tenterà di far scorgere eventuali rapporti, come quello di amicizia tra Ida d’Este e Titti Petracco. Inoltre si tenteranno di far emergere ulteriori informazioni, come le loro ambizioni, i loro ideali, oltre che la loro fede in Dio, ed altre motivazioni che le hanno spinte a lottare o anche solo a respingere idealmente ogni tipo di conformità, idea e dovere inerente all’autorità vigente.