Abstract:
La tesi affronta il tema del curatorial activism, ossia delle modalità espositive e delle scelte curatoriali volte a fornire alternative alle narrazioni egemoniche tradizionali e a combattere le discriminazioni sulla base del genere, dell’etnia e dell’orientamento sessuale presenti nel mondo dell’arte. Nello specifico, si vuole proporre un’analisi del padiglione Taiwan 3x3x6 alla 58esima Biennale di Venezia all’interno di questa visione e indagare se il curatorial activism possa rappresentare effettivamente una pratica contro-egemonica nel contesto della Biennale.
Nel primo capitolo si presenterà il concetto di curatorial activism elaborato da Maura Reilly in Curatorial activism: Towards an ethics of curating (2018). Si inquadrerà tale concetto all’interno delle pratiche curatoriali contemporanee e si mostrerà come questo sia stato trattato in maniera differente in altri contesti come quello della New Museology.
Il secondo capitolo esporrà le teorie sulla sessualità, il potere e i sistemi di controllo sviluppate da Michel Foucault e riprese da Paul B. Preciado all’interno delle Queer Theories. Questi primi due capitoli intendono fornire gli strumenti necessari all’analisi del padiglione Taiwan 3x3x6 di Shu Lea Cheang e curato da Paul Preciado a cui è dedicato il terzo e ultimo capitolo.