Abstract:
Il lavoro si propone di studiare la diffusione, manoscritta e a stampa, e le traduzioni latine e italiane del romanzo greco di Eliodoro di Emesa: le Etiopiche (III sec. d.C.).
Nella prima parte si delinea la problematica relativa al profilo dell’autore, non ancora universalmente riconosciuto, e si analizzano l’opera, intesa come romanzo “erotico”, e le sue struttura e trama.
Nella seconda sezione si ricostruisce e si aggiorna lo studio della tradizione manoscritta e dei trentasei testimoni che hanno conservato l’opera, da un frammento pergamenaceo (VII sec. d.C.), a mss. del XVIII secolo, copie di edizioni a stampa.
Questo è il tema scelto per la terza parte, in cui si ripercorrono, attraverso note prefatorie ed epistole dedicatorie, le tappe degli studi di editori, stampatori e traduttori coinvolti nella pubblicazione delle Etiopiche: dall’editio princeps in greco (1534), alle numerose edizioni parziali e traduzioni latine, qui confrontate e valutate a partire dall’originale greco; dal volgarizzamento italiano (1556), mai editato criticamente, fino alle pubblicazioni di Martin Crusius (1584) e Commelinus (1596), autori, rispettivamente, di una monumentale epitome in latino e della prima edizione “moderna” con testo latino affrontato al greco, frutto di collazioni tra manoscritti ed edizioni.
L’ultima parte segue le orme di Eliodoro nel Settecento e nell’Ottocento e le vede ripercorse da quelle di numerosi e celebri poeti.
Constatata l’importanza delle Etiopiche, questa tesi si propone come aggiornamento e sintesi degli studi finora condotti, e come punto di partenza per quelli futuri, poiché il romanzo necessita di ulteriore ricerca, filologica e linguistica, volta soprattutto all’esegesi del volgarizzamento italiano.