Abstract:
La presente tesi analizza l’uso della divinazione in ambito militare nell’antica Roma ed in particolare tra la fine della Repubblica e l’affermazione del Cristianesimo come religione di stato. Attraverso l’esame delle fonti antiche verrà approfondito l’utilizzo della mantica durante le campagne militari in una prospettiva diacronica, mettendo in evidenza i cambiamenti occorsi già alla fine dell’età repubblicana e indagandone le cause profonde. Tra queste verrà in particolare investigata la relazione esistente tra politica, guerra e sacro nel mutato assetto politico-militare del I sec. a.C., periodo nel quale si assiste all’uso, da parte di personalità di spicco, di tecniche divinatorie non tradizionali e più in generale il ricorso alla sfera religiosa per rafforzare il proprio ascendente sull’esercito e sul popolo al fine di conseguire prestigio e potere politico sempre maggiori. Tale cambiamento, in concomitanza con altri fattori quali l’espansione territoriale - che rese impraticabile l’utilizzo delle tecniche divinatorie più tradizionali a causa della distanza sempre maggiore dall’Urbe – e il contatto e l’assimilazione di popolazioni culturalmente differenti, produsse le evoluzioni che si consolidarono con l’avvento del principato e che si mantennero fino all’affermazione del Cristianesimo.