Abstract:
Negli ultimi decenni, tanto le culture minoritarie quanto i codici linguistici da esse utilizzati
sono stati oggetto di rinnovato interesse: ciò ha contribuito a riconsiderarne la rilevanza
storica e, conseguentemente, a ricercare misure, più o meno efficaci, per rallentarne la
scomparsa.
L’obiettivo di questo lavoro di tesi è quello di prendere in esame alcuni aspetti della
comunità arbëreshe di Caraffa, per indagarne tanto la vitalità della lingua - dove il
concetto di vitalità è da intendersi in termini puramente quantitativi - quanto il rapporto
dei parlanti con il codice minoritario stesso, congiuntamente alla loro volontà di
trasmetterlo o meno alle generazioni future - si parla, in questo caso, di vitalità sociopsicolinguistica.
Esposte alcune teorie relative alle cause di estinzione delle lingue ed il concetto di lingua
come core value nella definizione dell’identità di un popolo, si è passati alla fase di ricerca
sul campo. Essa è stata svolta sottoponendo un questionario ad un campione di parlanti,
con lo scopo di individuare il background culturale di chi utilizza l’arbëresh, le motivazioni
sottese alle scelte linguistiche di ognuno, i contesti d’uso in cui l’arbëresh emerge come
codice principale e le opinioni in merito all’utilità di conoscerlo.
Nell’ultima parte del lavoro vengono enucleati i concetti di bilinguismo e diglossia,
evidenziando i motivi per i quali la situazione linguistica della comunità presa in esame
possa configurarsi come diglottica.