Abstract:
L’obiettivo di questa tesi è analizzare la dimensione multilivello dell’accoglienza delle rifugiate o richiedenti protezione internazionale vittime di tratta approfondendo i contesti regionali del Veneto e dell’Emilia Romagna e nello specifico le città di Treviso e Ravenna. Si vuole indagare il modo in cui l’amministrazione locale si è occupata del fenomeno la presenza o eventualmente l’assenza di un associazionismo attivo.
Una prima parte introduttiva avrà come oggetto una ricognizione del fenomeno della tratta a livello europeo e nazionale, ovvero da quando si apre il dibattito sulle vittime di tratta richiedenti protezione internazionale.
Per una comparazione tra Veneto ed Emilia Romagna, verranno presi in considerazione i due progetti che a livello regionale si occupano della presa in carico delle vittime di tratta.
In Veneto è presente il progetto N.A.Ve. Network Antitratta per il Veneto, un sistema unico e integrato di emersione e assistenza di vittime di tratta e grave sfruttamento a prescindere dal loro status giuridico, dalla loro età, nazionalità, genere e tipo di sfruttamento, sia esso sessuale, lavorativo, nell’accattonaggio, nelle economie illegali forzate o nei matrimoni forzati.
In Emilia Romagna è presente il sistema Oltre la Strada che realizza programmi di emersione, protezione e integrazione sociale ai sensi dell’art.18 D. lgs. 286/98 con il fine di garantire percorsi di autonomia e inclusione alle persone vittime di forme di sfruttamento (sessuale, lavorativo, accattonaggio, attività illegali, espianto di organi), di riduzione e mantenimento in schiavitù, e di tratta di esseri umani.
Le azioni finalizzate all'emersione vengono attuate in tutta la regione tramite interventi di prossimità e con la costante collaborazione assieme a tutti i soggetti del territorio che possono entrare in contatto, per la loro attività, con potenziali vittime (forze dell’ordine, autorità giudiziaria, servizi sanitari, sportelli sociali, sindacati, ispettorati territoriali del lavoro, ecc.).
La comparazione tra i due sistemi riguarderà la loro implementazione, il funzionamento, e le relazioni tra i diversi attori coinvolti. Quali sono le peculiarità dei due sistemi, in che modo il privato sociale interagisce con i servizi preposti alla presa in carico? Qual è il ruolo dell’amministrazione locale?
La parte successiva della ricerca riguarderà l’analisi dell’accoglienza delle donne nel sistema Siproimi e gli eventuali cambiamenti dopo l’entrata in vigore del Decreto Salvini.
Metodologia
La metodologia utilizzata per la ricerca è qualitativa con intervista semi strutturata.
Per quanto riguarda l’inquadramento del fenomeno della tratta si farà riferimento ai dati presenti nelle banche dati istituzionali e verranno svolte interviste a testimoni privilegiate. Sono previste interviste a operatori e operatrici Siproimi, assessori comunali, esponenti del privato sociale, interviste a operatori dei due progetti regionali: N.A.Ve e Oltre la strada nelle rispettive città di Treviso e Ravenna.