Abstract:
Negli ultimi anni l’Italia ha visto nascere, in mancanza di politiche pubbliche che si occupano di immigrazione, forme di innovazione sociale volte a reagire alla trasformazione del tessuto sociale e a rispondere ai nuovi bisogni.
Una di questa è il modello dell’accoglienza dei rifugiati in famiglia, considerato innovativo per la partecipazione dal basso dei cittadini e del terzo settore e la capacità di affrontare un tema emergente.
La ricerca analizza la governance dell’accoglienza in famiglia a Ravenna allo scopo di comprendere quale relazione sussiste tra gli attori pubblici e privati rispetto a questo modello di accoglienza.
Come si muovono gli attori a livello orizzontale e verticale? Quale configurazione orizzontale si esprime? Come si relazionano gli attori in campo? Che ruolo giocano le famiglie e la cittadinanza? Che ruolo gioca il Comune? Quale posizione occupano i rifugiati? Queste sono le domande attorno a cui ruota la ricerca.
Lo studio si è avvalso di un metodo qualitativo che ha previsto interviste semi-strutturate rivolte alle figure istituzionali del Comune di Ravenna, a figure del privato sociale appartenenti a RW Italia e RW Ravenna e alle Cooperative enti gestori dei CAS e del sistema SIPROIMI-SAI, e infine ad alcune famiglie e rifugiati.
La tesi, quindi, dopo una breve descrizione del sistema di accoglienza italiano e dei progetti di ospitalità domestica, vede l’analisi del sistema di accoglienza di Ravenna e del modello dell’accoglienza in famiglia rispetto al caso di Refugees Welcome Italia, con particolare attenzione alla volontà del Comune e del terzo settore di favorire l’inclusione sociale attraverso un welfare comunitario.