Abstract:
Questa tesi si propone di esplorare la percezione della mostruosità dal Medioevo alla contemporaneità. La prima parte affronta l'idea di mostruosità come strettamente intrecciata a quella di deformazione corporale ed esplora brevemente come corpi "mostruosi" siano stati interpretati dal XIII secolo ca all'età Vittoriana. In particolare, si discute di come la mostruosità sia passata da una dimensione esclusivamente bestiale a quella umana, attraverso figure come streghe, demoni e, soprattutto dal XVI secolo in poi, coloro che presentavano deformità fisiche. Nella seconda parte, la tesi analizza il passaggio dalla percezione corporale del mostruoso al suo trasferimento alla dimensione psicologica, passando così dal mostro "fuori" al mostro "dentro". Affinché ciò sia realizzabile, il primo passo è prendere in considerazione l'avvento della psicoanalisi per poi analizzare brevemente alcune teorie portate avanti da Freud, Lacan e Foucault. Infine, "The Wasp Factory" di Ian Banks viene analizzato alla luce della nuova concezione di mostruosità, illustrando come i temi considerati nella prima e nella seconda parte di questo lavoro possano essere riassunti all'interno di un romanzo contemporaneo.