Abstract:
L’elaborato ha lo scopo di individuare gli strumenti idonei a supportare le decisioni aziendali. In un primo momento vengono evidenziati i limiti del rendimento unitario netto nel supportare il processo decisionale, in quanto è dato dalla differenza tra ricavo e costo pieno, il quale è caratterizzato da un elevato grado di soggettività. Partendo da tale constatazione, dunque, si ricercano delle grandezze maggiormente oggettive sulle quali basare le decisioni aziendali. Si giunge così alla determinazione del margine di contribuzione, dato dalla differenza tra ricavo e costo variabile, il quale rappresenta lo strumento migliore per effettuare le scelte di breve periodo. Nel breve termine, infatti, gli unici componenti che subiscono delle variazioni sono i costi variabili. Per le scelte di lungo periodo, invece, si utilizza il margine di contribuzione di secondo livello, il quale è calcolato sottraendo dal ricavo tutti i costi speciali, sia fissi che variabili, in quanto nel lungo termine anche i costi fissi si modificano. Poiché il margine di contribuzione rappresenta lo strumento idoneo a supportare il processo decisionale, esso deve essere calcolato anche in via anticipata e non solo a consuntivo. In tal modo, disponendo sia dei dati programmati che effettivi, è possibile effettuare il confronto tra tali valori, al fine di evidenziare eventuali scostamenti. Per un’analisi degli scostamenti completa non è sufficiente il confronto tra margine di contribuzione programmato ed effettivo, ma è necessario confrontare anche i costi preventivi con quelli consuntivi. Tale analisi segue l’analisi di bilancio, la quale, ponendo a confronto gli indicatori determinati in via anticipata con quelli calcolati sui dati effettivi, consente di valutare la situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell’azienda. L’analisi degli scostamenti integra l’analisi di bilancio, in quanto, essendo dotata di un elevato grado di analiticità, serve per comprendere le cause di eventuali variazioni.