Abstract:
Il riutilizzo e la trasformazione della biomassa in prodotti ad alto valore aggiunto rappresentano principi cardine dell’economia circolare, volta a creare una società più sostenibile. Tra le varie materie prime rinnovabili, la chitina è il secondo polisaccaride più abbondante in natura. È costituito da unità di N-acetilglucosammina ed è parte integrante dell’esoscheletro di insetti e crostacei. Nonostante le interessanti proprietà chimico-fisiche e la larga disponibilità a basso costo, in quanto prodotto di scarto dell’industria ittica, ad oggi la chitina viene riciclata solo parzialmente e per scopi di basso impatto innovativo. In tale contesto, il presente lavoro di tesi ha studiato nuove forme di valorizzazione di questo biopolimero focalizzandosi sullo sviluppo di film biocompatibili per applicazioni biomedicali. Attraverso idrolisi e successiva deacetilazione della chitina sono state ottenute nanofibrille di chitosano (CsNWs), da cui sono stati prodotti film per solvent-casting. Nella formulazione sono stati addizionati tannini per garantire attività antiossidante, antimicrobica ed antinfiammatoria. Un’approfondita caratterizzazione ha permesso determinare dimensioni, grado di deacetilazione e morfologia delle CsNWs. Dei film sono invece state analizzate le proprietà meccaniche, bagnabilità superficiale e cinetica di rilascio dei tannini. Diversi test hanno confermato l’attività antibatterica, sia nei confronti di ceppi gram positivi sia negativi, e la capacità antiossidante. Infine, studi di biocompatibilità, condotti su fibroblasti, hanno dimostrato l’ottima biocompatibilità dei materiali in esame, rendendoli adatti ad applicazioni mediche, e.g. cerotti per tagli, abrasioni o scottature.