Abstract:
Questa ricerca ha come obiettivo l’analisi dell’evoluzione della prostituzione delle persone trans sul territorio metropolitano di Bologna, dagli anni ’60 fino al periodo attuale di emergenza Covid19. Il capoluogo emiliano-romagnolo rappresenta un’eccezione sul piano nazionale poiché vede la presenza sul territorio del Mit, movimento identità trans, che negli anni ‘90 diede avvio alle prime unità di strada per prostituzione. Partendo da questa realtà, che nel corso degli anni ha saputo sviluppare delle relazioni privilegiate con le comunità trans presenti sul territorio, mi sono proposta di indagare il fenomeno prostituivo delle soggettività trans mettendolo in relazione con le trasformazioni della città. Una trasformazione che si sviluppa sul piano urbano e che vede la presenza delle sex worker spostarsi dalle zone centrali del centro storico a frange più periferiche del tessuto cittadino fino ad arrivare ai comuni limitrofi; sul piano sociale con le nuove migrazioni che hanno caratterizzato gli anni ‘80-‘90 e che hanno comportato una ristrutturazione nella composizione di corpi e di identità nel mercato del sesso; e infine sul piano politico attraverso la convivenza da un lato di buone pratiche promosse dall’unità di strada e dall'altro di politiche di gestione spaziale messe in atto dalle municipalità. Attraverso le narrazioni delle sex worker trans la tesi mette in luce le pratiche lavorative e collettive e la loro trasformazione per adattarsi al contesto in continuo mutamento.