dc.contributor.advisor |
Zanato, Tiziano |
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dc.contributor.author |
Segafreddo, Arianna <1996> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2021-04-12 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2021-07-21T08:04:54Z |
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dc.date.available |
2021-07-21T08:04:54Z |
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dc.date.issued |
2021-05-11 |
it_IT |
dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/19102 |
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dc.description.abstract |
Dopo aver descritto la caratterizzazione del topos della donna-angelo stilnovista nelle più rilevanti opere dantesche, lo studio si focalizza sulla rivisitazione di tale modello nella rappresentazione delle più celebri figure femminili che attraversano le prime tre raccolte di Montale. L’esordio spetta a Paola Nicoli ed Anna degli Uberti, protagoniste degli “Ossi di Seppia”, per passare poi, con puntuali riferimenti ad “Occasioni” e “Bufera”, a delineare il mito di Clizia «visiting-angel», avente la missione di salvare l’umanità dalla catastrofe della Guerra. Clizia-Irma Brandeis cederà poi il posto a Maria Luisa Spaziani, soprannominata «Volpe» e definita dal poeta la sua «antiBeatrice». Con brevi riferimenti anche agli «Xenia» di “Satura”, si documenterà l’evoluzione del tema che diviene, in ultima analisi, ribaltamento e parodia, attraverso la distorsione del motivo dello sguardo in Mosca, moglie e musa quotidiana. |
it_IT |
dc.language.iso |
it |
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dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
it_IT |
dc.rights |
© Arianna Segafreddo, 2021 |
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dc.title |
«Né quella ch’a veder lo sol si gira». Suggestioni stilnovistico-dantesche nelle più celebri ispiratrici montaliane. |
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dc.title.alternative |
«Né quella ch’a veder lo sol si gira». Suggestioni stilnovistico-dantesche nelle più celebri ispiratrici montaliane. |
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dc.type |
Master's Degree Thesis |
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dc.degree.name |
Filologia e letteratura italiana |
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dc.degree.level |
Laurea magistrale |
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dc.degree.grantor |
Dipartimento di Studi Umanistici |
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dc.description.academicyear |
2019-2020, sessione straordinaria LM |
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dc.rights.accessrights |
openAccess |
it_IT |
dc.thesis.matricno |
857873 |
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dc.subject.miur |
L-FIL-LET/10 LETTERATURA ITALIANA |
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dc.description.note |
Dopo aver descritto la caratterizzazione del topos della donna-angelo stilnovista nelle più rilevanti opere dantesche, lo studio si focalizza sulla rivisitazione di tale modello nella rappresentazione delle più celebri figure femminili che attraversano le prime tre raccolte di Montale. L’esordio spetta a Paola Nicoli ed Anna degli Uberti, protagoniste degli “Ossi di Seppia”, per passare poi, con puntuali riferimenti ad “Occasioni” e “Bufera”, a delineare il mito di Clizia «visiting-angel», avente la missione di salvare l’umanità dalla catastrofe della Guerra. Clizia-Irma Brandeis cederà poi il posto a Maria Luisa Spaziani, soprannominata «Volpe» e definita dal poeta la sua «antiBeatrice». Con l'analisi di "Ballata scritta in una clinica", nella "Bufera", si documenterà l’evoluzione del tema che diviene, in ultima analisi, ribaltamento e parodia, attraverso la distorsione del motivo dello sguardo in Mosca, moglie e musa quotidiana. |
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dc.degree.discipline |
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dc.contributor.co-advisor |
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dc.date.embargoend |
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dc.provenance.upload |
Arianna Segafreddo (857873@stud.unive.it), 2021-04-12 |
it_IT |
dc.provenance.plagiarycheck |
Tiziano Zanato (zanato@unive.it), 2021-04-26 |
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