Abstract:
L’oggetto di analisi di questo studio riguarda la marginalità e la povertà estrema nelle pratiche del servizio sociale.
L’interesse per le persone che vivono in condizioni di grande precarietà abitativa e sociale nasce da esperienze di volontariato nella mia città di residenza (Forlì) e durante il tirocinio curricolare presso l’Unità Operativa Complessa Dipendenze Patologiche con sede in Forlì dell’Ausl della Romagna.
Nel lavoro di ricerca ed analisi si pone attenzione all’intercultura, intesa come spazio di senso condiviso tra operatore e utente, portatori di visioni della realtà differenti, date dal background dei rispettivi ruoli e vissuti, e talvolta dalle differenti provenienze. Chi vive in strada sperimenta una rottura con la società dominante, costruendo una sottocultura. Inoltre, accade spesso che chi si trovi a vivere in strada appartenga ad un contesto migratorio (nazionale o internazionale). Gli operatori che lavorano nei servizi sociali sono portatori di una cultura e un linguaggio tipico della professione, oltre che di una visione della realtà del gruppo dominante. Per questo ipotizzo che sia necessario una co-costruzione dello spazio di aiuto, del linguaggio, dei riferimenti su cui basare la relazione di aiuto, favorendo la fiducia reciproca.
A livello empirico, la raccolta di dati si concentra nel territorio di Forlì-Cesena e Rimini, durante i mesi di Novembre e Dicembre 2020, periodo in cui non sono ancora elaborati i dati dell’anno 2020. Per questo viene fatto riferimento ai dati dell’anno 2019. Tuttavia si ritiene importante uno sforzo interpretativo per comprendere come è variato il bisogno in relazione alla pandemia da Covid.
Nei primi capitoli, dopo un primo quadro epistemologico e sullo stato dell’arte, ci si concentra sul quadro legislativo nazionale ed internazionale. Il terzo e quarto capitolo raccolgono le interviste semi-strutturate e i dati ottenuti da diversi attori presenti sul territorio che lavorano nell’ambito della grave marginalità ed esclusione. Oltre alle istituzioni, si sono svolti alcuni colloqui con persone beneficiarie di questi interventi.
Obiettivo di questo lavoro è rappresentare le pratiche dei servizi sul territorio rispondono ai bisogni di coloro che vivono in strada, quali modalità e strategie vengono messe in atto al fine di accompagnarli nella co-costruzione di situazioni di minor precarietà, migliorandone la qualità di vita.