Abstract:
Il reato di riciclaggio e finanziamento al terrorismo ha acquisito nel corso del tempo un'importanza sempre più preponderante all'interno del dibattito economico, in virtù all'evidente aumento delle attività ad esse connesse ed alle distorsioni che esso provoca all'interno dell'economia legale. L'attenzione dei Legislatori internazionali, come conseguenza del susseguirsi delle Convezioni avvenute precedentemete, si è posta in primo luogo al rischio di utilizzo improprio del mercato finanziario, per poi migrare verso altri settori dell'economia considerati ad alto rischio. Con l'emanazione e il conseguente recepimento della V direttiva europea antiriciclaggio, il Legislatore comunitario evidenzia l'elevato rischio di propagazione del reato all'interno del mercato dell'arte determinando l'inserimento degli operatori del commercio di opere d'arte e oggetti d'antiquariato nella platea dei soggetti destinatari degli obblighi di antiriciclaggio. Con il seguente elaborato si cerca di cogliere i motivi per cui vi sia stata l'introduzione di tale settore all'interno della normativa cogliendone gli elementi di criticità e le caratteristiche intrinseche che garantiscono al mercato una forte attrazione verso questi soggetti criminosi. In virtù di ciò, l'elaboratosi presenta suddiviso in tre parti. Nel primo capitolo viene trattato un primo approccio al reato spiegandone le caratteristiche, le rappresentazioni, i metodi di propagazione e i danni macroeconomici indotti al sistema. Nel secondo capitolo si tratta la normativa' italiana e europea, rivolta al contrasto del fenomeno analizzandone i metodi operativi e i soggetti protagonisti di tale attività. Nell'ultimo capitolo si svolgerà un focus sul mercato dell'arte e sui motivi per cui venga utilizzato questo settore economico come strumento di propagazione.