Abstract:
L’indagine condotta in questa tesi si pone come obiettivo quello di analizzare la dinamica di leadership all’interno dell’Unione Europea in materia ambientale, la cosiddetta dinamica “leader-laggard”, e di determinare la sua influenza nelle varie fasi del processo di elaborazione delle politiche ambientali europee. In tal senso, è necessario chiarire che i 27 Stati membri dell’Unione adottano approcci diversi quando si tratta di affrontare le questioni ambientali. In particolare, secondo alcuni studiosi, i Paesi europei sono caratterizzati da una scissione, che separa i “leader” dai “laggard” (o ritardatari).
Da un’attenta analisi teorica, si evince che la dinamica “leader-laggard” influenzi varie fasi del processo di elaborazione delle politiche ambientali, quali la formulazione e l’attuazione. Per quanto riguarda la prima, sembra che gli Stati “leader” adottino diverse strategie per influenzare la formulazione delle politiche ambientali, ai fini di promuovere a livello europeo le politiche ambientali già presenti nel loro quadro domestico, così da minimizzare i costi di adattamento. Per quanto riguarda l’attuazione, si sostiene spesso che, mentre gli Stati del Nord Europa abbiano maggiori probabilità di attuare in modo efficiente le politiche ambientali, gli Stati del Sud Europa abbiano un record di attuazione più povero. Molti studiosi attribuiscono le ragioni di questa differenza tra i cosiddetti “leader” e “laggard” ad alcune caratteristiche negative che i sistemi politici e amministrativi dei Paesi meridionali condividono. Tuttavia, questo approccio contiene generalizzazioni e percezioni stereotipate. In effetti, la maggior parte degli Stati europei, compresi quelli con strutture interne avanzate e politiche ambientali progressiste, si trova di fronte a problemi di conformità in molti settori politici.