Abstract:
Questo elaborato ha l'obiettivo di studiare le condizioni di lavoro e di vita dei migranti asiatici nel settore dell'edilizia degli Emirati Arabi Uniti. Anzitutto si fornisce una breve presentazione del paese, della sua storia economica e della sua attuale composizione demografica. Si metteranno in luce le discrepanze in termini di organizzazione sociale e di redistribuzione della ricchezza e si approfondiranno le caratteristiche del settore dell'edilizia. In secondo luogo il focus si sposterà sul processo migratorio dei giovani disoccupati provenienti principalmente da paesi asiatici: si tratteggeranno le caratteristiche dei migranti, il loro background culturale ed economico e soprattutto quei push e pull factors che determinano le decisione di emigrare. Da qui si studieranno le dinamiche che si innescano durante e dopo il processo di assunzione, lo strapotere delle agenzie private di reclutamento e le tutele adottate sia a livello internazionale che dai paesi di origine affinchè questo risulti un processo non discriminatorio ed equo. Successivamente si parlerà del migrante giunto nel paese di destinazione, ovvero le sue condizioni di lavoro e di vita nei dormitori, il suo rapporto con il datore di lavoro ed il legame di dipendenza che si viene a formare per via dell'istituzione della kafala. Si esamineranno le maggiori forme di abuso che i lavoratori migranti subiscono e le poche tutele di cui godono nei paesi di destinazione. Infine, nella parte conclusiva dell'elaborato si riporterà la testimonianza di un giovane pakistano con esperienza di lavoro nell'emirato di Dubai. Grazie alla sua esperienza verranno alla luce le dicotomie che caratterizzano il mercato del lavoro emiratino ed in particolar modo la forte differenza che esiste tra il settore pubblico e privato. Questo dualismo verrà approfondito in vista della preparazione della città di Dubai ad accogliere l'esposizione universale che si terrà nel 2021.