Abstract:
Il 12 novembre 1948 il Tribunale Militare Internazionale per l’Estremo Oriente terminò la lettura del proprio verdetto, condannando 25 politici e alti ufficiali dell’Impero giapponese per i crimini commessi dal Giappone durante la Seconda guerra mondiale. Il processo, tenutosi a Tokyo, è uno tra i più famosi esempi di “giustizia di transizione”. Partendo da un’analisi del procedimento giudiziario, l’elaborato evidenzia come le eccessive interferenze politiche delle nazioni sponsor abbiano portato al condono di numerosi crimini commessi dall’esercito imperiale, precludendo al Giappone la possibilità di assumersi a pieno le proprie responsabilità di guerra e riconciliarsi con le vittime della sua aggressione. Lo studio si prefigge di mostrare come le mancanze del Tribunale abbiano portato alla creazione di “questioni irrisolte”, ed espone in che modo esse abbiano influito sulle relazioni tra il Giappone ed i suoi vicini nell’area asiatica. A tal fine verrà evidenziato il nesso tra il fallimento giudiziario del Tribunale di Tokyo e l’attuale crisi diplomatica e commerciale con la Corea del Sud.