Abstract:
Negli ultimi anni si è assistito a una sempre maggiore produzione di videogiochi mobile, i cui enormi ricavi sono stati frutto dell’ideazione di nuovi sistemi di monetizzazione quali le Loot Box, delle scatole o forzieri virtuali da cui è possibile ottenere oggetti in modo casuale. Tuttavia, proprio questa caratteristica di aleatorietà è stata ed è oggetto di critiche, dato che spendere denaro reale nell’incertezza di ottenere l’oggetto o il personaggio desiderato può essere visto come una forma di gioco d’azzardo e come tale sta cominciando a essere affrontato da alcune giurisdizioni nel mondo.
L’obiettivo di questo studio è pertanto quello di determinare innanzitutto la presenza o l’assenza e infine l’adeguatezza di una simile regolamentazione in Giappone, alla luce della natura del fenomeno e della posizione di altri soggetti internazionali. A questo proposito, la domanda di ricerca è la seguente: “La legislazione giapponese nei confronti del modello Loot Box (Gacha) è sufficiente?”
Dopo aver contestualizzato e definito tali meccanismi, si procede all’analisi della normativa vigente tramite metodo comparativo, confrontando il caso giapponese con quello di alcuni paesi europei e americani, seguita da quella della regolamentazione del gioco d’azzardo in Giappone. Si traggono quindi le conclusioni sulla base delle sopracitate analisi e della correlazione tra meccanismi a ricompensa casuale e ludopatia per stabilire se la normativa vigente sia adeguata o meno.