Abstract:
Il presente lavoro mira a ricostruire, attraverso i principali documenti, il dibattito che in Italia ha portato alla creazione del più recente Sistema Museale Nazionale.
Si comincia con la presentazione del concetto di qualità, contestualizzandone il significato e dimostrandone l’importanza per un museo il più possibile dalla parte del pubblico.
In seguito, si propongono le principali fonti internazionali che hanno ispirato il lavoro successivamente svolto nel nostro Pese: Codice etico dell’ICOM, National Standards & Best Practices for U.S Museums, Accreditation Scheme for Galleries and Museums in the U.K.
Poi, seguendo un ordine cronologico, si propongono gli atti più significativi che in Italia hanno concorso allo sviluppo di un nuovo interesse nei confronti dell’applicazione dei requisiti minimi, o standard di qualità, ai servizi museali: Standard per i musei italiani (1999), Atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei (2001), Codice dei beni culturali e del paesaggio (2004), Commissione per la definizione dei livelli minimi di qualità dell’attività di valorizzazione (2006), Carta per la qualità dei servizi (2007) e l’Adozione dei livelli minimi uniformi di qualità per i musei e i luoghi della cultura di appartenenza pubblica e attivazione del Sistema Museale Nazionale (2018).
Infine, si cercherà di capire se davvero si possa parlare di un sistema unitario, per quanto riguarda l’adesione agli standard, in quanto, nonostante la portata nazionale di tali documenti, le modalità di applicazione sono state differenti a seconda delle Regioni.
In conclusione, si desidererebbe fare il punto della situazione sul livello di raggiungimento del Sistema Museale Nazionale con il parare del Dott. Antonio Lampis, ex Direttore Generale dei musei del MiBACT e, in ultimo, svolgere una riflessione sulla caratteristica che, forse, più stupisce di questo lavoro: tutti i documenti analizzati sono frutto della legislazione italiana e non del management culturale.