Abstract:
Una regione che, come la Valle d’Aosta vive soprattutto di turismo sportivo, ma in parte anche culturale ed enogastronomico, non può non sviluppare un programma di accoglienza che prescinda dalla promozione di un’offerta all’insegna dell’accessibilità. Questo sarà proprio l’intento dell’elaborato: partendo dalla definizione di turismo accessibile, fenomeno che è spesso dato per scontato all’interno dell’analisi del turismo che concerne le grandi città, ma che viene spesso trascurato quando si parla di montagna, si intende spiegare il concetto di necessità di sviluppo di nuove tecniche turistiche territoriali, al fine di accrescere un’offerta accessibile, dando alla regione anche un valore aggiunto e, aumentandone nel contempo la competitività sul mercato.
La Valle d’Aosta fortunatamente può vantare di un’offerta turistica poliedrica, data anche dalla sua conformazione e posizione geografica. Gli stessi aspetti positivi possono però rivelarsi un’arma a doppio taglio: come si potrà godere di fianchi scoscesi per lo sci o per il trekking, allo stesso tempo le strutture e le infrastrutture necessiteranno di particolari lavori e di manutenzione più frequenti, causa anche posizioni isolate e notevoli altitudini. È per questo motivo che a tutt’oggi la destinazione si trova in difficoltà a adottare e applicare questa nuova filosofia, rendendo così questa tanto piccola quanto incantevole regione, che con la sua cultura e la sua natura è seconda a poche, non accessibile a tutti.