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Lo studio dal titolo “I lavoratori bangladesi nel settore turistico veneziano e l'impatto della prima ondata di Covid-19” esamina l’inserimento lavorativo della comunità bangladese del comune veneziano nell’economia turistica del centro storico di Venezia e l’influenza della prima ondata di pandemia di coronavirus nella vita degli immigrati bangladesi occupati nel turismo.
La ricerca si svolge in una delle città con maggiore carico turistico al mondo, la cui economia, di conseguenza, è rivolta soprattutto al settore turistico. Questi due fattori hanno contributo a fenomeni di gentrification sia da un punto di vista abitativo, sia lavorativo, comportando, da un lato, una sostituzione della popolazione residente con soggetti che la abitano e usufruiscono dei servizi offerti secondo modalità “intermittenti” (turisti, possessori di seconde case, etc.) e, dall’altro lato, un cambio di nazionalità della forza-lavoro impiegata nel settore turistico.
Il target della ricerca è la componente dei lavoratori bangladesi che, negli anni, è stata protagonista un intenso insediamento nel contesto veneziano, richiamata dalle opportunità lavorative, offerte nei settori turistico e della cantieristica navale.
Nello specifico, la ricerca ha approfondito i seguenti aspetti: il ruolo della collettività prima nell’avvio della carriera lavorativa e poi all’arrivo della pandemia, la figura della donna nel mondo del lavoro, il declassamento sociale, legato alla migrazione internazionale che spinge gli immigrati bangladesi a svolgere lavori a bassa qualifica nonostante nel Paese di origine avessero acquisito competenze specifiche e titoli di studio elevati, l’acuirsi delle disuguaglianze a seguito della pandemia di coronavirus.
La ricerca si è avvalsa di un mixed methods design, utilizzando, cioè, sia tecniche quantitative sia qualitative. Si è proceduto, cioè, alla revisione della letteratura sul lavoro immigrato nel settore turistico e sulle misure di tutela emanate. Si è fatto uso di dati statistici secondari, con costruzione di grafici e modelli, che evidenziano in termini numerici l'insediamento della componente bangladese della popolazione nel comune veneziano, l'andamento delle assunzioni e delle attivazioni di contratti a chiamata a “favore” di lavoratori bangladesi, delle aperture di attività di proprietà di cittadini bangladesi e l'impatto della prima fase della pandemia su tutti gli istituti di lavoro sopra citati. Successivamente, sono state raccolte diciassette interviste dialogiche, utilizzate per l’analisi dell’esperienza dei soggetti coinvolti.
Dallo studio si evince quindi l’inserimento crescente della comunità bangladese nel settore turistico veneziano, infatti la scelta della città di Venezia avviene in subordine alle opportunità lavorative anche del settore turistico e alla rete comunitaria. Inoltre a causa del mancato riconoscimento del titolo di studio gli individui sono costretti ad occupare posizioni unskilled proprio nel settore in esame. Dalla pandemia di Covid-19 emerge un drastico rallentamento delle assunzioni e avvio di attività turistiche, di conseguenza il mancato recepimento di reddito provoca precarietà abitativa, famigliare, giuridica e di mantenimento della famiglia in patria; nonostante ciò le famiglie beneficiano di una maggior presenza maschile nelle mura domestiche. Si deduce anche che a seguito del coronavirus il settore dei portabagagli risulta di difficile indagine per un mancato contatto. Infine, si desume il ruolo della donna non coinvolta nel mercato del lavoro, ma dedita alla cura della casa e dei figli. |
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