dc.contributor.advisor |
Coin, Francesca |
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dc.contributor.author |
Magnarin, Laura <1986> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2012-06-01 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2012-08-21T08:45:41Z |
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dc.date.available |
2013-11-04T10:32:20Z |
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dc.date.issued |
2012-06-11 |
it_IT |
dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/1867 |
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dc.description.abstract |
Questo elaborato cerca di porre una riflessione sulle condizioni di vita dei migranti lgbtq in Italia. In un primo momento si cercherà di decostruire il concetto di “razza”. Dopo un breve excursus storico sulla nascita di questa nozione, che durante tutto l’arco della storia ha contribuito a tracciare confini tra gli esseri umani, si proverà a decostruirla cercando di uscire dalla logica binaria bianco-nero e affermando invece l’esistenza di un’identità meticcia. Infine si cercherà di dimostrare come un’identità ibrida si incarni perfettamente nella figura del migrante. Successivamente si tenterà di provare come il concetto di genere sia in realtà una costruzione sociale e culturale che ha segnato barriere e creato separazioni. Si farà riferimento ai vari filoni di pensiero ponendo attenzione infine su i queer studies e attraverso questa prospettiva si punterà a decostruire il concetto di genere e a smantellare la dicotomia maschio-femmina eterosessuali uscendo da un sistema di eterosessualità obbligatoria. In seguito si arriverà ad una riflessione in merito all' intersezione tra teorie queer e studi post coloniali. In particolar modo si tenterà di mettere al centro del discorso i black queer studies. Si arriverà poi a riflettere sull’identità del migrante lgbtq e come questa sia espressione del proprio percorso migratorio e della propria omosessualità. Si proverà a dimostrare come questa doppia appartenenza del migrante lgbtq conduca in molti casi ad una doppia segregazione da parte del mondo esterno. In seguito si cercherà di considerare la prospettiva dei queer migration studies evidenziando come il processo migratorio sia un percorso capace di portare alla scoperta del proprio orientamento sessuale e come a volte la propria omosessualità possa essere considerata un fattore che spinge alla migrazione. Inoltre si evidenzierà come spesso i migration studies partano da una prospettiva esclusivamente eterosessuale. Successivamente si analizzeranno le condizioni di vita dei migranti lgbtq in Italia. Infine si punterà a riflettere su come i servizi rispondano ai bisogni di questi soggetti evidenziando come spesso questi non tengano in considerazione l’orientamento sessuale dell’immigrato. Particolare attenzione verrà dedicata ad alcuni sportelli nati in Italia in carico all’associazionismo gay per rispondere alle necessità di immigrati omosessuali. |
it_IT |
dc.language.iso |
it |
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dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
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dc.rights |
© Laura Magnarin, 2012 |
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dc.title |
Migranti LGBTQ. Percorsi di vita sui confini. |
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dc.title.alternative |
Migranti LGBTQ. Percorsi di vita sui confini. |
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dc.type |
Master's Degree Thesis |
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dc.degree.name |
Lavoro, cittadinanza sociale, interculturalità |
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dc.degree.level |
Laurea magistrale |
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dc.degree.grantor |
Scuola in Servizio Sociale e Politiche Pubbliche |
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dc.description.academicyear |
2011/2012, sessione estiva |
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dc.rights.accessrights |
openAccess |
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dc.thesis.matricno |
831246 |
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dc.subject.miur |
SPS/07 SOCIOLOGIA GENERALE |
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dc.description.note |
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dc.degree.discipline |
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dc.contributor.co-advisor |
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dc.provenance.upload |
Laura Magnarin (831246@stud.unive.it), 2012-06-01 |
it_IT |
dc.provenance.plagiarycheck |
Francesca Coin (fracoin@unive.it), 2012-06-11 |
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