Abstract:
La ricerca parte da una considerazione generale sul pensiero narrativo, quale tratto caratteristico della natura umana, che permette di organizzare la realtà in una costruzione di significati appresi dal contesto di riferimento. Queste rappresentazioni sono per natura delle finzioni, atti creativi dove confluiscono i sensi della nostra esistenza. In merito l’antropologia ha trovato lo spazio per interrogarsi sulle proprie retoriche, considerando le narrazioni scientifiche intrise di una certa letterarietà, ovvero di una modalità di scrittura dove la pretese di oggettività cedono il riconoscimento alla soggettività. In questa riflessione che avvicina antropologia e letteratura, la ricerca prende in esame le poesie in prosa del poeta francese Francis Ponge nell’opera Il partito preso delle cose (1979, or. 1942), mettendo in evidenza la densità del linguaggio poetico utilizzato dal poeta nel restituire la voce agli oggetti; elementi, questi ultimi, non più considerati come materia muta e inerme ma viva e in constante relazione reciproca con l’ambiente e l’essere umano.