Abstract:
Il Giappone, dopo essere uscito distrutto dalla Seconda guerra mondiale, ha avuto una crescita economica impressionante, che lo ha portato ad essere una delle maggiori potenze economiche mondiali. Parallelamente, si è modernizzato anche nell'ambito sociale, riconoscendo una notevole importanza alle questioni della parità di genere. Infatti, dall'inizio della recessione economica del Giappone negli anni Novanta, la forza lavoro femminile ha subito cambiamenti rivoluzionari poiché un maggior numero di donne è riuscito ad avviare una proprio carriera, staccandosi così dallo stereotipo giapponese, che le vuole madri sagge e amorevoli (ryōsai kenbo) e passando dal ruolo di casalinghe, che si occupano principalmente della casa e della famiglia, a donne in carriera, che nella loro occupazione creano nuove identità sociali. Di grande impatto è stata la ratifica della Convenzione contro l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW) , che ha portato, nel 1986, all'approvazione della legge sulle pari opportunità (Equal Employment Opportunity Law). Nonostante le madri lavoratrici siano supportate e tutelate dalla Legge e dal Governo giapponese grazie ai congedi maternità e ai congedi per l'assistenza all'infanzia e alla famiglia, le aziende, gli stessi colleghi e la società continuano a fare pressione affinché le lavoratrici scelgano un lavoro part-time o addirittura di ritirarsi dal lavoro, rinunciando così alla propria carriera.