Abstract:
Il nuovo millennio si contraddistingue con lo sviluppo esponenziale delle nuove tecnologie, coinvolgendo anche il settore finanziario. La crescita dei “BigTech”-cioè imprese tecnologicamente avanzate con una presenza importante nel marcato dei servizi digitali–ha attratto un’ampia fascia di clientela “unserved”. Questa tesi mira a spiegare i drivers e le implicazioni che hanno portato aziende come Amazon e Alibaba ad espandere il loro business con servizi finanziari offerti alla clientela retail e a piccole e medie imprese.
Dato il loro consolidamento nel e-commerce, le aziende “BigData” hanno avuto facile accesso ad informazioni personali degli utenti, essendo così in grado di creare prodotti personalizzati. La clientela da soddisfare fornisce quasi spontaneamente le loro preferenze in quanto grandi utilizzatori dei social network in cerca di servizi creati ad hoc intorno alle loro esigenze. La generazione Z, i cosiddetti digitali nativi, sono in continua interazione con il mondo digitale smaterializzando sempre di più le classiche operazioni svolte allo sportello di una banca.
Il primo servizio ad essere offerto da questi colossi è il pagamento virtuale senza passare direttamente dal proprio conto corrente. Ma la penetrazione nel settore finanziario prima in esclusiva sono delle banche, sta avvenendo anche attraverso l’offerta di credito, assicurazioni e prodotti di risparmio e investimento, direttamente o in collaborazione con gli incumbent.
Ci concentreremo sulla cessione di credito nei mercati in via di sviluppo dove la presenza degli istituti bancari è ridotta e la regolamentazione meno stringente permettono così di offrire prodotti non tradizionali.
Non si può ancora dire con certezza se i BigTech possano essere concorrenti o partner del sistema bancario in quanto si è solo agli inizi di questo nuovo processo. Tuttavia, le prime prove consentono di porci pertinenti domande relative all’impatto che stanno avendo sulla stabilità finanziaria e sul benessere economico generale.