Abstract:
Gli autori da me considerati presentano un’idea di che cosa sia l’interiorità umana e quali siano le sue principali caratteristiche; descrivono come il senso religioso, differenziandosi da un semplice e cieco sentimento umano, necessiti sempre di una nozione del divino nell’uomo, in quanto si presenta come tensione all’infinito. In secondo luogo la centralità antropologica del senso religioso mette in evidenza lo stretto legame che intercorre tra questo e la filosofia, da sempre impegnata nella ricerca del senso, e quindi del fine, dell’esistenza umana. L’esistenza della nostra interiorità oggettiva non viene dimostrata solo attraverso ciò che ci circonda, ma anche e specialmente partendo da un’analisi dell’essenza dell’uomo e della sua condizione esistenziale. Esiste pertanto una dimensione spirituale e profonda intrinseca alla natura umana che ha la capacità di aprire ciascuno uomo ad un orizzonte trascendentale; questa dimensione permette all’individuo di comprendere se stesso come essere finito che fa parte di un infinito: e questo è un bene di cui l’uomo può fruirne liberamente in quanto da sempre presente in lui e unico nel suo genere, dal momento che è il solo capace di appagarlo in modo autentico.
