Abstract:
La tesi ha per oggetto il concetto di antipolitica, prepotentemente salito alla ribalta del dibattito politico contemporaneo. Se ne esamina lo scostamento dal suo riferimento originario, la politica, attraverso un percorso cronologico e concettuale che parte dall'aristotelico zoon politikon per approdare al momento finale, ma non conclusivo, della democrazia rappresentativa, fatta oggi oggetto di critica per aver deviato dai suoi principi costitutivi. Al giudizio negativo che dall'istituzione democratica si estende all'intera politica quale forma costitutiva del potere è stato dato il nome generico di "antipolitica", scopo della tesi è quello di distinguere tra una sua, anche involontaria, "pars destruens" e una "pars construens" che ha invece lo scopo di richiamare la politica alla sua missione originaria di forma aggregativa interamente ed esclusivamente umana. La tesi termina con quello che non è soltanto un doveroso omaggio allo studioso Alessandro Biral, ma anche il recepimento e la condivisione di un approccio individuale al tema della politica che, se correttamente attuato, le consentirebbe di riappropriarsi della funzione educatrice assegnatale da Platone, e alla cosiddetta antipolitica di proporsi come valida alternativa alla sua versione corrotta e degenerata.