Abstract:
In questo contributo indago il livello di accessibilità disponibile per le persone sorde nei primi otto mesi del
2020 osservando le iniziative e gli accorgimenti messi in atto per venire incontro alle loro necessità
comunicative. Il momento storico selezionato è peculiare in quanto include un’emergenza sanitaria che ha
conosciuto il suo picco in Italia nei mesi di marzo e aprile, implicando un isolamento imposto all’interno del
proprio domicilio e il blocco delle attività e dei luoghi commerciali e culturali non essenziali. Tali vincoli
sono andati scemando dal mese di maggio.
In una simile crisi l’accessibilità alle informazioni è più che mai urgente e fondamentale, e nella presente
tesi la osservo dall’interno, nel suo evolversi, principalmente per quanto riguarda il territorio italiano. Per
valutarla, considero la presenza e l’accuratezza dei sottotitoli e la presenza di un interprete di LIS (Lingua
dei Segni Italiana) nei contenuti multimediali visibili in diverse piattaforme. Dedico particolare attenzione
alle iniziative applicate dalla Rai – Radiotelevisione italiana per rendere maggiormente accessibile e
inclusiva la sua offerta, nel campo sia dell’informazione che della cultura.
Opererò, poi, un breve confronto con la situazione francese, spagnola e statunitense, dal quale concludo
che, nonostante l’avvenuto riconoscimento ufficiale della lingua dei segni nazionale, anche queste realtà
denunciano alcune carenze nei servizi offerti in lingua dei segni.
Il mio concetto di accessibilità si sviluppa su tre piani: il primo afferente alla trasmissione delle informazioni,
per cui offro una panoramica delle singole regioni; il secondo dedicato alle comunicazioni più quotidiane,
pensando alle quali sono stati realizzati alcuni modelli di mascherina con una parte trasparente all’altezza
della bocca per non ostacolare la lettura labiale; il terzo rivolto al tempo libero, dove parlo di accessibilità
museale e passatempi per bambini in un periodo in cui molte attività possono solo avvenire virtualmente.
Come tutti, anche gli interpreti hanno cambiato il loro modo di lavorare e do voce ad alcuni di loro che
confermano la riduzione della mole di lavoro e l’aumento degli incontri da remoto, nei quali manca il
contatto interpersonale che normalmente si crea.
Infine, interpellati sul grado di soddisfazione relativamente all’accessibilità esperita durante i mesi di crisi
sanitaria, i sordi fanno emergere in maniera unanime la grave carenza di sottotitoli nella televisione
pubblica, dei quali sentono la necessità principalmente nei programmi di informazione, e poi in quelli di
intrattenimento.
Ho ritenuto interessante indagare l’inizio di tale fenomeno dall’interno, ma penso che sarebbe utile
osservare anche la seconda parte dell’anno per vedere se vengono operati cambiamenti o se il picco di
visibilità che ha ottenuto la LIS nell’anno corrente rimane relegato ai due mesi più gravi a livello di crisi
sanitaria italiana.