Abstract:
L'elaborato analizza gli effetti del cambiamento climatico sulla salute dell'uomo, in particolare evidenziando come tali effetti costituiscano un vero e proprio ostacolo alla piena realizzazione del diritto al più alto livello possibile di salute di ogni individuo. Per meglio capire il nesso tra cambiamento climatico, diritto alla salute e sanità pubblica, è necessario avere un quadro generale di questo diritto, perciò la prima parte dell'elaborato sarà concentrata sulla definizione legale del diritto alla salute, delineata dalla Costituzione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e dall'articolo 12 del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali; verranno poi prese in considerazione le misure a tutela di questo diritto adottate da strumenti regionali, in particolar modo in Europa, Africa e America, per concludere con il diritto alla salute e accesso alla sanità pubblica garantito in alcune Costituzioni, facendo un paragone tra paesi più sviluppati e non. avendo ben delineato il diritto alla salute, l'elaborato procederà nell'illustrare cause del cambiamento climatico e gli effetti che esso ha sulla salute umana, dai più diretti, come le calamità naturali, ai meno immediati, come la depressione; in particolare, questa parte considererà i cosiddetti soggetti vulnerabili, quei gruppi di persone che sono più facilmente colpiti dagli effetti del cambiamento climatico e il cui diritto alla salute è più a rischio e necessita di più tutela: donne, bambini, popolazioni indigene, paesi costieri e paesi più poveri. Il terzo capitolo analizzerà i tre principali trattati internazionale sull'ambiente, Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, il Protocollo di Kyoto, e il più recente accordo di Parigi. Illustrando gli obblighi che questi trattati impongono agli Stati, è possibile notare come, nonostante riconoscendo il cambiamento climatico come la più grande minaccia per il genere umano, pochi e inadeguati sono gli espliciti riferimenti alla salute, completamente assenti sono invece le misure prescritte da questi trattati in esplicita tutela del diritto alla salute e di conseguenza mancano i meccanismi per attribuire agli Stati, sempre in ambito ambientale, la responsabilità per la violazione o non realizzazione di tale diritto. Infine, il capitolo prende in considerazione altri strumenti del diritto internazionale, al di fuori del ramo ambientale, che permettono di riconoscere uno Stato responsabile per i danni generati dal cambiamento climatico, che è a tutti gli effetti una conseguenza delle azioni dei singoli Stati. Vengono perciò discussi i concetti di no harm, secondo il quale uno Stato è tenuto a non nuocere con le proprie azioni un altro Stato e il concetto di riparazione per il danno subito.
Avendo constatato che il diritto ambientale non ha ancora fornito degli strumenti per la tutela del diritto alla salute, l'ultima parte dell'elaborato analizzerà invece come il ramo del diritto internazionale che si occupa del diritto alla salute a alla sanità, sta affrontando la crisi climatica. Guidate dall'OMS, le iniziative per fortificare la sanità pubblica universale hanno tutte come focus principale l'adattamento del sistema sanitario al cambiamento climatico, specialmente nei paesi più vulnerabili. Il problema che emerge è la scarsa volontà degli Stati ad investire i propri fondi in progetti riguardanti il settore sanitario e in particolar modo l'adattamento al cambiamento climatico: le promesse fatte attraverso i trattati diventano 'vuote' se non accompagnate da azioni concrete ed immediate. Inoltre, ciò che compromette la realizzazione di questi progetti che integrano adattamento e sanità pubblica universale, è la mancanza di meccanismo di controllo, in grado di imporre obblighi e di attestare la responsabilità degli Stati in caso di fallimento nel garantire la piena realizzazione del diritto alla salute ad ogni individuo senza discriminazione.