Abstract:
La violenza sessuale è uno dei fenomeni più evidenti di violenza contro le donne, che giorno dopo giorno si attesta con sempre più forza nelle nostre società e racchiude in sé un esteso gruppo di diverse manifestazioni di violenza. Lo stupro è l’espressione più evidente, che si definisce come rapporto sessuale non consenziente tra due individui.
In primo luogo, per definire appieno il concetto di stupro, ci interrogheremo in questa ricerca sul concetto di consenso in un rapporto sessuale. Si distinguerà preliminarmente il rapporto sessuale in “desiderato” e “indesiderato”, analizzando tutte le implicazioni che derivano da questa suddivisione. Il concetto di consenso in un rapporto sessuale verrà poi analizzato dal punto di vista della letteratura accademica esistente, ovvero come concetto fisico, psicologico, morale, come forma di accordo e come sinonimo di autonomia. In seguito, queste diverse concettualizzazioni verranno applicate ad un’ipotetica legislazione, nazionale e internazionale, sulla violenza sessuale, verificando quale definizione si adatta meglio a tale contesto. Si include in questa parte anche un’analisi del caso M.C. vs. Bulgaria della Corte Europea dei Diritti Umani: questo caso è importante per l’intera analisi perché qui, l’importanza del consenso in un rapporto sessuale in un caso di stupro è stata riconosciuta per la prima volta in una corte internazionale.
A seguire, verrà presentata una panoramica sulla Convenzione di Istanbul, che si attesta come strumento principale di diritto internazionale atto a contrastare il fenomeno della violenza contro le donne. In particolare, questo strumento, nel suo Articolo 36, mira ad imporre degli obblighi alle parti per quanto riguarda la violenza sessuale, richiedendo che il crimine di stupro si basi sull’assenza di consenso della vittima e non su forza, coercizione, minaccia, etc. come è spesso il caso dei codici penali di molti paesi.
Attraverso l’organo di monitoraggio della Convenzione di Istanbul, il GREVIO, Gruppo di Esperti per l’Azione contro la Violenza contro le Donne e la Violenza Domestica, si analizzeranno i report di sei paesi (Italia, Portogallo, Francia, Finlandia, Danimarca e Paesi Bassi) per quanto riguarda la conformità delle loro leggi nazionali con la disposizione all’articolo 36 della Convenzione. L’obiettivo di questa ricerca è dimostrare che le leggi nazionali di tali paesi non sono ancora in linea con la Convenzione, nonostante la ratifica. Si vuole dimostrare, inoltre, che la loro legislazione attuale riflette una concezione di stupro e violenza sessuale datata, proveniente direttamente dagli stereotipi di genere e ai miti legati alla sessualità, sia maschile che femminile, intrinsechi nella società odierna.