dc.contributor.advisor |
Portinari, Stefania |
it_IT |
dc.contributor.author |
Lago, Cristina <1996> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2020-10-14 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2021-02-02T10:14:16Z |
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dc.date.available |
2021-02-02T10:14:16Z |
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dc.date.issued |
2020-10-30 |
it_IT |
dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/18340 |
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dc.description.abstract |
Nuovo materiale dalle possibilità di impiego più diverse, dall’illuminazione alla pubblicità, dalla segnaletica alla decorazione, a partire dagli anni Quaranta del Novecento il neon è stato utilizzato come un vero e proprio medium e secondo una notevole molteplicità di prospettive nelle sperimentazioni degli artisti. Diffuso ormai da un secolo in ogni ambito della vita quotidiana e da subito divenuto un simbolo della modernità, il neon è anche uno dei materiali più ricchi di potenzialità espressive tra quelli utilizzati nel campo artistico contemporaneo. La neon art è oggi una forma d’espressione sempre più utilizzata dagli artisti, e sempre più apprezzata dal pubblico, probabilmente proprio per il suo carattere diretto ed immediato, e la sua natura contemporanea e versatile.Che avvenga con frasi o parole, segni astratti o figure, l’arte ha trovato una nuova luce. La neon art è oggi una forma d’espressione sempre più utilizzata dagli artisti, e sempre più apprezzata dal pubblico, probabilmente proprio per il suo carattere diretto ed immediato, e la sua natura contemporanea e versatile. Che ogni oggetto di uso quotidiano potesse entrare a far parte del mondo dell’arte attraverso l’azione dell’artista e perdere così la sua funzione primaria, lo ha insegnato Duchamp con i suoi ready-made; e che anche una lampada artificiale al neon potesse quindi trasformarsi in un’opera d’arte sia per la sua consistenza fisica che luminosa è stata la scoperta di Dan Flavin, artista minimalista tra i primi, negli anni ’60, ad utilizzare questo manufatto di produzione artificiale, sfruttandone le sue potenzialità espressive. Dagli anni Cinquanta del Novecento in poi, la sua energia smaterializzata, l’intensa gamma di colori, la sua capacità di trasformarsi in segni, lettere e forme a due o tre dimensioni, lo ha infatti tramutato in una vera e propria materia duttile e luminosa, un medium di cui gli artisti hanno indagato di volta in volta le potenzialità comunicative, i risvolti fenomenologici, gli effetti sull’ambiente e sulla psiche umana. Mentre il neon tende a scomparire dalle città contemporanee, sostituito da insegne luminose a led, è l’arte visiva a ricordare la sua vicenda e ad aprire le sue ancora inesplorate possibilità. |
it_IT |
dc.language.iso |
it |
it_IT |
dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
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dc.rights |
© Cristina Lago, 2020 |
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dc.title |
La storia dell'arte alla luce del neon |
it_IT |
dc.title.alternative |
La storia dell'arte alla luce del neon |
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dc.type |
Master's Degree Thesis |
it_IT |
dc.degree.name |
Economia e gestione delle arti e delle attività culturali |
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dc.degree.level |
Laurea magistrale |
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dc.degree.grantor |
Scuola in Conservazione e Produzione dei Beni Culturali |
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dc.description.academicyear |
2019-2020_Sessione autunnale |
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dc.rights.accessrights |
openAccess |
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dc.thesis.matricno |
877710 |
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dc.subject.miur |
L-ART/03 STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA |
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dc.description.note |
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dc.degree.discipline |
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dc.contributor.co-advisor |
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dc.date.embargoend |
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it_IT |
dc.provenance.upload |
Cristina Lago (877710@stud.unive.it), 2020-10-14 |
it_IT |
dc.provenance.plagiarycheck |
Stefania Portinari (stefania.portinari@unive.it), 2020-10-19 |
it_IT |