Abstract:
Il lavoro ha l’obiettivo di far emergere il ruolo del settore primario nella riduzione della dipendenza dalle fonti energetiche fossili e di individuare vantaggi e svantaggi per le aziende agricole che decidono di diversificare la propria attività producendo bioenergia.
L’elaborato è strutturato in due parti: la prima, di carattere teorico, delinea la situazione agricola attuale, definisce e classifica le bioenergie evidenziando le problematiche legate al loro impiego, traccia il quadro normativo energetico, in virtù degli obblighi di riduzione delle emissioni di gas serra e di incremento del consumo energetico rinnovabile sottoscritti dall’Italia, ed esamina il settore energetico, prima a livello internazionale e poi a livello nazionale e regionale, con particolare attenzione alle energie rinnovabili e alle agroenergie. La seconda parte del lavoro è di natura operativa; tramite il metodo dell’intervista, sono stati raccolti dati relativi a sei aziende agricole venete operanti nella produzione bioenergetica, per poi procedere alla loro analisi e interpretazione. I risultati della ricerca mostrano che il settore primario ha una posizione sempre più centrale nella lotta al cambiamento climatico causato dall’effetto serra, e che tale ruolo è di fondamentale importanza per le aziende (specialmente quelle di dimensioni medio-piccole) colpite dalla crisi agricola degli ultimi cinque anni, per integrare il reddito e diversificarlo in modo da distribuire il rischio tra più attività.