Abstract:
Esistono delle imprese che, pur essendo legalmente costituite, violano le leggi sugli standard di lavoro e in Giappone gli è stato attribuito un preciso appellativo: quello di black companies. Tali aziende sono definite “nere” in quanto sottopongono i propri lavoratori, soprattutto giovani, a condizioni di sfruttamento lavorativo quali lunghi orari di lavoro, salari bassi, molestie, mobbing ed abusi di potere. L’elaborato indaga i motivi per cui, pur essendoci un sistema che si occupa della tutela dei lavoratori, le black companies riescano frequentemente a mettere in atto pratiche illegali. In tale sistema, infatti, vi sono delle falle e buona parte delle normative sul lavoro è derogabile tramite accordo aziendale. In primo luogo, la ricerca prenderà in esame le caratteristiche e le peculiarità delle aziende nere. In seguito, vi sarà una disamina del sistema legislativo e di controllo per la tutela del lavoratore, con particolare attenzione alle principali leggi che regolano i rapporti lavorativi ed il sistema di ispettorato del lavoro. Si considereranno, inoltre, le misure adoperate dal governo giapponese e da altre organizzazioni per far fronte al problema delle black companies, ed i recenti sviluppi nel diritto del lavoro. L’elaborato passerà poi ad un’analisi delle criticità del sistema legislativo e di controllo, evidenziando le motivazioni per cui questo possa essere inefficace nella prevenzione delle pratiche illegali. Per concludere, si esaminerà il caso particolare dell’azienda Watami, catena di ristoranti che ha fatto scalpore per essere stata nominata due volte consecutive come “l’azienda più malvagia” del Giappone.