Strategie di contrasto al crimine organizzato: il caso della yakuza

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dc.contributor.advisor Colombo, Giorgio Fabio it_IT
dc.contributor.author Bilardo, Mariagrazia <1997> it_IT
dc.date.accessioned 2020-10-02 it_IT
dc.date.accessioned 2021-02-02T10:11:28Z
dc.date.issued 2020-11-03 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/18196
dc.description.abstract La Yakuza è uno dei problemi che affligge la società giapponese moderna: essa si è sviluppata nel tempo fino a radicarsi profondamente nell’essenza stessa del paese. Se nell’antichità i gangster erano visti come un gruppo cavalleresco di vigilanti con forti tradizioni nazionaliste, con il passare del tempo il loro aspetto e le loro attività si sono evolute, avvicinandosi sempre di più all’idea di criminalità organizzata che abbiamo oggi. L’elaborato segue la lotta dei giapponesi contro queste organizzazioni criminali, fornendo innanzitutto una panoramica sul punto di partenza di queste ultime e sulla situazione antecedente al 1991, anno in cui venne introdotta per la prima volta una legge fondamentale per l’eradicazione della yakuza, ovvero la Bōtaihō. Questa legge tuttavia non è stata la soluzione definitiva al problema, in quanto nonostante svariate restrizioni poste alle gang, legittimava l’esistenza di tali organizzazioni e offriva loro delle scappatoie che hanno fatto spostare ancora di più l’operato dei gangster verso la clandestinità. A fronte di questo peggioramento, le autorità sono state costrette ad emanare ulteriori provvedimenti: se la Bōtaihō si concentrava principalmente sulle "relazioni" tra bande e persone e sulle attività correlate, altre disposizioni create successivamente miravano ad indebolire altri settori, tra cui le fonti di reddito delle gang, e più in generale le stesse organizzazioni. Nel 2011 sono state create le ordinanze prefetturali: sebbene esse impongano sanzioni limitate in quanto normative di rango secondario, attualmente possono essere considerate come lo strumento più prezioso per la lotta al crimine organizzato perché mettono esplicitamente in discussione la stessa vita dei gangster, puntando alla loro eliminazione dalla società giapponese. È grazie a queste nuove disposizioni se la vita della yakuza sta diventando sempre più difficile, portando anche ad una vertiginosa diminuzione del numero dei membri delle gang. Ma nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine e delle proteste dei cittadini stanchi della violenza che dilaga nelle loro città, la criminalità organizzata in Giappone è ancora presente: basti guardare i casi delle Olimpiadi di Tokyo o la pandemia di Coronavirus nel paese. Sarà difficile spazzare via del tutto queste organizzazioni criminali che ormai sono profondamente radicate nella società giapponese. it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Mariagrazia Bilardo, 2020 it_IT
dc.title Strategie di contrasto al crimine organizzato: il caso della yakuza it_IT
dc.title.alternative Strategie di contrasto al crimine organizzato: il caso della yakuza it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Lingue, economie e istituzioni dell'asia e dell'africa mediterranea it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Scuola in Studi Asiatici e Gestione Aziendale it_IT
dc.description.academicyear 2019-2020_Sessione autunnale it_IT
dc.rights.accessrights closedAccess it_IT
dc.thesis.matricno 856282 it_IT
dc.subject.miur L-OR/22 LINGUE E LETTERATURE DEL GIAPPONE E DELLA COREA it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.subject.language GIAPPONESE it_IT
dc.date.embargoend 10000-01-01
dc.provenance.upload Mariagrazia Bilardo (856282@stud.unive.it), 2020-10-02 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Giorgio Fabio Colombo (colombo@unive.it), 2020-10-19 it_IT


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