Abstract:
In seguito all’incremento demografico e dell’aspettativa di vita, nonché al numero sempre maggiore di donne che godono della possibilità di entrare nel mercato del lavoro, si è verificato un aumento della domanda di collaboratori e collaboratrici domestiche per lo svolgimento di mansioni quali la cura della casa, di bambini, anziani e disabili. Tali mansioni, sono state per molto tempo relegate al focolare domestico e quindi escluse dalla cerchia di lavori ritenuti degni di protezione legislativa. Grazie ai movimenti femministi, alla fine del secolo scorso anche le donne sono riuscite ad avere la possibilità di autorealizzarsi tramite il lavoro. Al posto di ridistribuire più equamente all’interno del nucleo familiare le mansioni relative alla cura o di istituire servizi di assistenza pubblica, si è preferito assegnare queste mansioni a collaboratori domestici immigrati, spesso privi di un’adeguata protezione legale e riconoscimento sociale. Per lo più, si tratta di donne in cerca di un lavoro per sostenere i bisogni delle famiglie. Hong Kong, in quanto garantisce minime sicurezze legislative, è una delle mete principali per questo tipo di immigrazione. Tuttavia, vi sono ancora numerosi casi di abusi, violenze e sfruttamenti. L’obiettivo di questa tesi, oltre a spiegare le condizioni legali e sociali in cui vivono, è quello di dimostrare l’importanza del ruolo dei collaboratori e delle collaboratrici domestiche all’interno della società e, di conseguenza, della necessità di un adeguato riconoscimento sociale, economico e giuridico del loro lavoro.