Abstract:
La presente tesi affronta la questione relativa alla Regione Autonoma cinese del Xinjiang, l’area che occupa a livello geografico la zona più occidentale della Cina. Questa è una regione ricca di contraddizioni e problematiche sia dal punto di vista sociale che economico, poiché qui la popolazione è prevalentemente di etnia uigura e di fede islamica, e ad oggi il Xinjiang rimane una delle zone più povere della Cina. Proprio sulla base di queste contraddizioni si fonderà lo sviluppo della mia tesi che affronterà le questioni sotto il punto di vista dei media nazionali e internazionali, che si differenziano molto tra loro per l’approccio che ciascuno ha in relazione a ciò che sta succedendo nel Xinjiang. Infatti qui da alcuni anni, gli uiguri verrebbero maltrattati e monitorati nei così denominati “campi di rieducazione”, ovvero delle strutture in cui verrebbero internati, dal governo cinese, migliaia di uiguri al fine di essere rieducati sotto il punto di vista politico e culturale. Diversi di loro sostengono che questi luoghi siano molto simili a delle prigioni in cui verrebbe fatto loro il lavaggio del cervello affinchè abbraccino l’ideologia del Partito Comunista Cinese e abbandonino la loro fede islamica, vista dal PCC come una potenziale spinta verso il terrorismo. I media internazionali invece sostengono fermamente che il metodo utilizzato dal governo cinese contro gli uiguri non vada a rispettare i diritti umani degli stessi, e che questa paura del terrorismo sia semplicemente una scusa per affermare l’identità cinese anche sulle minoranze etniche all’interno della stessa Cina. Al fine di dimostrare che la Cina non stia rispettando totalmente i diritti umani degli uiguri, stia portando avanti con qualsiasi mezzo la desiderata unità nazionale, e che controlli in maniera massiccia l’informazione e la comunicazione, ho analizzato alcune delle più importanti testate nazionali ed internazionali per mettere a confronto le due visioni che si hanno in correlazione alla questione del Xinjiang.