Abstract:
La doppia imposizione internazionale si verifica quando la potestà impositiva tra gli Stati non è ben coordinata, per questo la presenza di convenzioni riduce sensibilmente l’invasione del campo impositivo altrui. Tale fenomeno, tra l'Italia e la Svizzera, viene autenticato dalla stipula dell'omonima Convenzione nel 1976.
Alla base della doppia imposizione vi è la tassazione sia dello Stato alla fonte, sia dello Stato di residenza: medesimo reddito, sottoposto a due legislazioni diverse, causando una doppia imposizione sulla stessa ricchezza.
L'obiettivo di questa ricerca è quello di riassumere e tracciare i punti cardine per rendere il contribuente nella posizione fiscale ottimale, a considerazione delle condizioni di residenza in primis e di realizzazione del reddito, poi. A supporto della tesi sono state evidenziate le fonti internazionali del Modello OCSE, dal quale il trattato italo-elvetico trae ispirazione, insieme a concreti interpelli e risoluzioni in tema di prassi e giurisprudenza così da evidenziare fatti probatori a sostegno. A questo proposito, per rispondere alla domanda sull'attribuzione del potere impositivo, è fondamentale, in tale contesto, individuare la competenza nelle disposizioni, riconoscendo solo all'Italia o solo alla Svizzera la facoltà di tassare una determinata fattispecie reddituale.
Su questa base, la ricerca verte a una conclusione di contemporaneità della fattispecie, in concomitanza al fenomeno di globalizzazione e trasferimento di lavoro all'estero.