Abstract:
"The Well-Beloved" gode di uno status ambiguo all'interno della produzione letteraria di Hardy. A lungo considerato come un'opera minore, il romanzo si colloca tra la fine della carriera dell'autore come romanziere e il definitivo passaggio alla poesia.
L'elemento portante della trama è costituito dalle avventure amorose del protagonista Jocelyn Pierston, il quale è spinto da vane fantasie a ricercare l'ideale di bellezza femminile. Questo ideale, tuttavia, si sposta incessantemente da donna a donna, esercitando il suo potere su Pierston e influenzando la sua percezione della realtà fisica e della dimensione spazio-temporale. Inoltre, la compulsiva ricerca della perfezione e il tentativo di fissarla nella forma, si riflettono anche sull'altrettanto frustrante percorso del protagonista come scultore. Il romanzo diviene quindi una vera e propria indagine estetica sul rapporto tra amore e arte e sul ruolo fondamentale delle impressioni e della soggettività, in opposizione ad ogni lettura univoca della realtà.
Lo scopo di questa tesi è dunque quello analizzare il romanzo con tutte le sue incogruenze e dualismi, al fine di dimostrarne l'importanza come sintesi dello scetticismo di Hardy nei confronti di qualsiasi presunta forma di oggettività, comune a tutta la sua opera.