Abstract:
Alla base di questo elaborato, vi è l’analisi delle Zone Economiche Speciali (ZES) pensate come “zone di vantaggio” per l’insediamento di nuove imprese con lo scopo di attrarre investimenti, favorire la crescita economica e la creazione di occupazione.
Attualmente si contano, nel mondo, circa 2.700 aree in cui, oltre ad agevolazioni fiscali, sono presenti misure di sostegno finanziario, infrastrutturale e logistico, oltre alla previsione di aspetti normativi e iter procedurali differenti da quelli in vigore all’interno dei rispettivi Paesi.
L’obiettivo principale dell’elaborato è di coinvolgere il panorama internazionale verso una presa di coscienza circa l’indiscutibile sviluppo a 360° sulle potenzialità di un paese, la Polonia, che fino a poco dopo la caduta del muro di Berlino si trovava in una condizione generale di grosso svantaggio rispetto alle ben più consolidate economie occidentali.
Grazie agli investimenti dell’Unione Europea, ad una forte coscienza e volontà di rivalsa collettiva e ai vantaggi delle ZES in questione, il sistema Polonia sta attraversando un periodo di incrollabile crescita economica con un PIL costantemente in crescita anche nei periodi di crisi più acuti delle economie europee e contribuendo al calo sia del deficit pubblico che in termini di disoccupazione ai minimi storici.
Inoltre, nel seguente documento, si è voluto prendere in considerazione due esempi concreti di ZES di successo a sfondo internazionale (Cina vs Polonia), evidenziando le maggiori differenze tra le due zone e per quale motivo la Polonia si stia confermando una delle mete più ambite dagli imprenditori/investitori per “fare impresa”.
Infine, si è posto l’accento sul fenomeno del re-shoring di alcune aziende/multinazionali, le quali decidono di riportare in alcuni casi, anche solo una parte della produzione in patria con l’obiettivo, fra i tanti, di mantenere un livello qualitativo soddisfacente agli occhi di consumatori sempre più esigenti.