Abstract:
L’attività di supply chain management (SCM) è fondamentale per le aziende.
Il termine nasce negli anni 80 per descrivere tutte le pratiche e decisioni che una azienda intraprende per coordinare la produzione, l’inventario, lo stoccaggio e il trasporto attraverso tutta la catena della distribuzione. Gli obiettivi di queste pratiche sono quelli di raggiungere un alto livello di efficacia ed efficienza che assicuri un vantaggio competitivo al brand.
Diversi settori e diverse strutture organizzative della supply chain richiedono diverse strategie. Le più comuni sono:
• Strategie orientate all’efficienza. Tipicamente implementate da aziende con produzioni regolari e costanti.
• Strategie orientate all’efficacia. Implementate da quelle aziende che cercano un vantaggio competitivo attraverso la differenziazione dei servizi, innovazione e personalizzazione.
• Strategie ibride. Ideali per quelle aziende che possono ridurre l-incertezza e la volatilità della domanda.
Durante la mia esperienza di tirocinio ho lavorato presso Ensign Energy Services ad Adelaide, Australia. Questa multinazionale lavora nella trivellazione e la supply chain deve essere efficiente per evitare costose pause dei macchinari e del lavoro sul campo.
I miei compiti comprendevano lavoro sui database interni e sistemi di ERP. L’azienda aveva implementato un sistema ERP globale che era affiancato a database locali utili a tracciare fornitori e ordini di materiali.
Attraverso questa esperienza ho potuto osservare le sfide che le multinazionali incontrano nel gestire una supply chain globale. Specialmente ho sperimentato come le pratiche interne e la rete dei database permettono all’azienda di avere un importante incremento nell’efficienza e riduzione dei costi.
In questa tesi saranno spiegati i concetti precedentemente nominati e proverò a produrre un’analisi critica dei trend recenti in questa disciplina.
