Abstract:
La crescente attenzione dell’opinione pubblica e dei governi verso le problematiche ambientali in ambito di attività produttive, ha sempre di più portato le imprese a predisporre dichiarazioni di comunicazione non finanziaria come prova concreta del loro impegno; fra questi, il bilancio ambientale.
Il bilancio ambientale, o rendiconto di sostenibilità ambientale, è "un documento informativo nel quale sono descritte le principali relazioni tra l’impresa e l’ambiente, pubblicato volontariamente, allo scopo di comunicare direttamente con il pubblico interessato", rappresentato, così come per il bilancio sociale, dai diversi stakeholder di un'azienda.
Rispetto a quest’ultimo però, il bilancio ambientale si occupa di una parte specifica dell’attività aziendale, analizzandola con degli indicatori, quali la gestione ambientale, le prestazioni ambientali, l’effetto ambientale e potenziale e servendosi inoltre di parametri specifici, seguendo linee guida definite da diverse organizzazioni internazionali.
Nell’ottica della prospettiva neo-istituzionalista è possibile leggere il diffondersi della predisposizione di bilanci ambientali nelle imprese pubbliche e private come l’affermarsi di una pratica sociale. Tale teoria neo-istituzionalista individua l’esistenza di diverse pressioni istituzionali che agiscono sulle scelte delle singole imprese (o dei singoli individui) portandole ad adottare pratiche simili che nel tempo si istituzionalizzano e diventano il nuovo modo di operare. Analizzando queste forze esterne, si distingue tra pressioni normative, coercitive e mimetiche le quali si possono ritenere “forze istituzionali che spingono le organizzazioni a diventare simili nel modo in cui agiscono e nel modo in cui si sviluppano”. Molti studi si concentrano su tale questione e su come questa abbia portato molte aziende a perdere di vista alcuni aspetti significativi, dandoli “per scontato”, rendendo così i settori sempre più omogenei attraverso l’azione di un processo che è possibile denominare “isomorfismo istituzionale”.
Il progetto sarà sviluppato tramite supporto di materiale teorico per la trattazione e la definizione dell’accountability ambientale e per l’esposizione delle teoria circa le pressioni istituzionali. Attraverso l’esposizione della Teoria degli Stakeholder e la Direttiva 2014/95/UE, con la quale il report della sostenibilità è diventato obbligatorio, si vorrà fornire un esempio pratico di pressioni che le imprese si trovano oggi a gestire. Per quanto riguarda la gestione interna dell’azienda, attraverso un’indagine condotta dal Forum per la finanza sostenibile, si esporrà la situazione sul mercato attuale per comprendere quanto sia importante che le imprese siano in grado di rispondere in maniera efficiente ai cambiamenti anche in ambito di finanza sostenibile. In particolare, verranno esposte due delle questioni più importanti: il riorientamento dei flussi di capitale verso investimenti più responsabili e il far riconoscere alle imprese la necessità di ampliare la propria gestione dei rischi, ovvero l’Enterprise Risk Management.
In conclusione sarà sviluppato il caso Moncler S.p.A. dove, in seguito ad una presentazione generale, si cercherà di delineare il profilo di quest’ultima in ambito di bilancio ambientale in base a quanto esposto nei precedenti capitoli. La redazione di quest’ultimo avverrà tramite la raccolta di dati reperibili pubblicamente e di materiale fornito dall’azienda stessa.