Abstract:
Il 12 gennaio 2019 viene pubblicato il nuovo Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza, composto da 391 articoli, a sostituzione, dopo ben settantasette anni, della vecchia legge fallimentare. Tramite la nuova riforma il legislatore si è adoperato per ammodernare l’intero sistema ponendosi come obiettivo, in base anche alle direttive recepite, la preventiva emersione della crisi. L’attenzione è quindi posta nel garantire, finché possibile, la prosecuzione dell’attività imprenditoriale, premesso che l’insolvenza conclamata di un debitore non costituisce una perdita solo per il ceto creditorio ma anche un ostacolo allo sviluppo economico dei mercati e che il decadimento reputazionale che investe di norma il debitore può comunque accelerare l’aggravamento della crisi e addirittura determinarne negativamente l’esito.
Sono due le novità principali introdotte dal nuovo codice oggetto di presentazione del primo Capitolo e che fungono da pilastri all’intero diritto concorsuale: la prima riguarda gli obblighi introdotti nel codice civile posti a carico degli organi d’impresa, la seconda riguarda l’introduzione delle procedure di allerta e di composizione assistita della crisi.
Segue poi il Secondo Capitolo che espone alcuni aspetti fondamentali riguardanti la crisi aziendale. In particolare, si evidenzierà l’evoluzione in ambito economico del concetto ‘crisi d’impresa’ e di come la filosofia del legislatore attuale si sia modernizzata rispetto alla teoria aziendalistica odierna che esprime la crisi come un processo graduale di deterioramento dell’economicità suddividibile in quattro fasi, ognuna delle quali è caratterizzata da precisi segnali premonitori. Verranno poi illustrate le principali cause della crisi, la cui individuazione costituisce il primo passo per l’emersione preventiva della crisi nonché la fase fondamentale per l’individuazione delle azioni correttive.
Dopo di ché si presenterà il nuovo sistema degli indici di allerta presentato ed elaborato dal Consiglio Nazionale dei Commercialisti ed Esperti Contabili tenendo conto dei vincoli posti dal legislatore.
Infine nell’ultimo capitolo verificheremo la capacità predittiva degli indici di allerta attraverso un’analisi empirica in AIDA che confronta i valori dei rispettivi indici di due campioni differenti di società di capitali. Il primo prende in considerazione il bilancio degli ultimi cinque anni delle società che sono state dichiarate fallite negli ultimi quattro anni, mentre il secondo considera i bilanci degli ultimi cinque anni di società ad esse comparabili ma che al 31/12/2018 sono considerate attive.