Abstract:
Nella tesi viene inizialmente presentata una panoramica dei diversi strumenti di risoluzione stragiudiziale delle controversie che si sono sviluppati negli ultimi anni: questo per poter inquadrare l’Arbitro Bancario Finanziario nel contesto in cui nasce. L’ABF si differenzia dagli altri strumenti alternativi di risoluzione delle controversie soprattutto in virtù del fatto che oggi in Italia il ricorso all’ABF costituisce una condizione di procedibilità per i contenziosi sorti tra intermediari finanziari e clienti. Quindi l’ABF da organo di autoregolamentazione è stato normativamente non solo riconosciuto ma anche espressamente previsto ed imposto. Da qui lo studio passa all’analisi dell’impatto che gli orientamenti dell’ABF, in particolare quelli riguardanti lo ius variandi, hanno o possono avere sui clienti, sugli intermediari finanziari e anche sulla giurisprudenza. Infatti le decisioni dell’ABF hanno una natura particolare, sono vincolanti per gli intermediari (che se non vi si attengono sono puniti con sanzione reputazionale), ma è possibile in ogni momento ricorrere ai normali strumenti giurisdizionali. Il ricorso all’ABF contribuisce anche al mantenimento delle relazioni tra banche e clienti, perché se si riesce a risolvere il conflitto prima di giungere davanti all’autorità giudiziaria da una parte i clienti risparmiano tempo e denaro e dall’altra le banche limitano il loro rischio reputazionale.