Abstract:
L’elaborato di tesi esplora le diverse espressioni dell’heritage nello spazio urbano di Sarajevo, in Bosnia ed Erzegovina. Lo studio ha voluto essere un approfondimento delle dinamiche politiche e sociali proprie della capitale bosniaca post-Dayton e della loro manifestazione nella costruzione del patrimonio culturale, storico e memoriale, così come pensato ed espresso dai molteplici attori che costituiscono oggi la società sarajevese.
In Bosnia ed Erzegovina l’heritage ha assunto un ruolo fondamentale, sia durante la guerra che nella successiva fase di ricostruzione, a causa della sua stretta relazione con la memoria e le dinamiche di costruzione identitaria dei gruppi sociali. In particolare, la capitala bosniaca per la sua tradizione fondata sul pluralismo e sulla convivenza multietnica è stata un obiettivo privilegiato, così come il suo patrimonio, distrutto nel tentativo di portare a termine un progetto di “pulizia etnica” ai danni della comunità musulmana del Paese.
Dopo aver ripercorso le tappe della storia della Bosnia ed Erzegovina, dall’insediamento degli Slavi al crollo della Jugoslavia, e dopo aver passato in rassegna i fatti dal 1992 al 1995, con un focus sull’assedio di Sarajevo, attraverso il metodo d’indagine etnografica ho cercato di ricostruire i diversi ambiti in cui l’heritage trova oggi espressione a Sarajevo. Ho rintracciato il patrimonio nei musei, nel paesaggio urbano e nella produzione artistica e ho cercato di comprendere il suo ruolo politico e sociale, tenendo conto della compresenza di narrative storiche contrastanti sul conflitto e sull’assedio ancora presenti dopo 25 anni dalla fine del conflitto.